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pubblicato il 24 Ottobre, 2020

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO.

USB PI rappresenta nel comunicato, che di seguito pubblichiamo,  la realtà che nell’ emergenza sanitaria  sta vivendo l’Università di Pisa a conclusione di una fase (Fase III) che, in effetti, non è mai veramente decollata.
L’incremento esponenziale dei contagi da Covid-19 e i reparti ospedalieri ormai saturi ci stanno riportando rapidamente alla prima fase dell’emergenza sanitaria.  

Purtroppo la realtà rappresentata da USB PI Università di Pisa è emblematica di tante altre università italiane, arroccate in un sistema che in questo momento di crisi  sta rivelando tutte le sue contraddizioni.

Università di Pisa aperta, ma per chi?

 

Al di là della facciata di eccellenza anche in era Covid, come stanno andando davvero le cose nell’Università di Pisa? Sappiamo che, praticamente, la macchina non si è mai fermata, ma quali riscontri abbiamo dall’interno?

In generale i lavoratori lamentano mancanza di trasparenza, di controlli, comunicazione inadeguata e la pressoché totale discrezionalità concessa ai responsabili delle singole strutture nell’organizzazione del lavoro.

Ricordiamo come, alla fine del lockdown, nella frenesia di far ripartire attività e servizi a tutti i costi, si sia fatto appello alla volontarietà e alla disponibilità dei lavoratori, senza una pianificazione dei rientri che prevedesse turnazioni tali da garantire una rotazione del personale e un uso congruo degli spazi, conformemente alle disposizioni anti-contagio.

Ancora nell’attuale Fase 3 si riscontrano incongruenze, dato che, nonostante l’indicazione contenuta nell’ultimo DPCM di incrementare il lavoro a distanza, in diverse strutture non si attua nemmeno la soglia minima del 50% prevista per legge e, anzi, molti lavoratori operano in presenza a tempo pieno.

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pubblicato il 28 Settembre, 2020

CURIAMO LA SCUOLA

 

Lo sciopero del mondo della formazione, le manifestazioni congiunte di studenti e lavoratori in tutta Italia, l’attenzione mediatica e dell’opinione pubblica sul tema della riapertura delle scuole, la rottura dell’unanime retorica del “tutto andrà bene”, l’avere infranto un clima di passività sociale che durava da mesi, sono i risultati politici del lavoro di USB e di tutti i soggetti politici  e sindacali  che hanno messo in piedi questo coraggioso percorso.

Una parte del mondo della scuola ha finalmente scelto di prendere la parola, di dire che occorre uscire dalla gestione dell’emergenza e  porre la questione degli interventi strutturali su edilizia e organici, sui modelli  didattici, sul senso stesso del fare scuola, sulla prospettiva di costruzione di una società diversa.

È un lavoro che ci impegnerà per una lunga fase politica, da affrontare con umiltà e determinazione, forti di un rapporto con il mondo studentesco che anch’esso si organizza e si struttura in una prospettiva nazionale solida e nuova, e sostenuti da un rafforzamento organizzativo e di presenza nelle scuole che è passato dalla lotta degli Ata internalizzati, che oggi ci permette di parlare con credibilità  al pezzo della categoria che più  sta patendo l’aumento dei carichi di lavoro e di responsabilità in questa fase così difficile della vita delle istituzioni scolastiche.

Sappiamo bene che per svolgere un ruolo reale in questa vicenda la nostra crescita dovrà proseguire, ma il punto politico che abbiamo posto costringe tutti a misurarsi con una proposta che impedisce di ridurre e confinare la protesta e la voglia di partecipazione che oggi attraversa il mondo della scuola, a innocue autorappresentazioni e a passeggiate rituali del sabato pomeriggio.

Da lunedì si ricomincia, ponendo scuola per scuola il tema della sicurezza, del diritto allo studio, della necessaria crescita di consapevolezza di una funzione generale che chi insegna deve riconoscere, perché solo su questo piano è possibile coniugare difesa della condizione materiale e crescita culturale al Paese.

La scuola come strumento di emancipazione e di fuoriuscita dalla crisi di civiltà nella quale siamo immersi, questo l’obiettivo.  Da perseguire dentro un progetto complessivo di trasformazione sociale che metta al centro il mondo del lavoro e offra strumenti ai settori sociali più deboli e sfruttati.

USB P.I. Scuola

pubblicato il 27 Settembre, 2020

LE LINEE GUIDA PER IL RIENTRO DEL PERSONALE

 

Con l’emanazione delle linee guida per il graduale rientro in sede del personale, ’Amministrazione attua la normativa emergenziale che pone alla pubblica amministrazione l’obbiettivo di superare progressivamente lo smart working emergenziale, o “lavoro agile”, previsto in modalità semplificata fino al 15 ottobre 2020, attuale termine dello stato di emergenza epidemiologica da Covid 19.

Al momento, sembra che non sia solo una ipotesi il prolungamento dello stato di emergenza da parte del Governo, in considerazione dei numeri che confermano la crescita costante della curva epidemica e delle ospedalizzazioni. Questo si saprà con certezza in prossimità del 15 ottobre e, quindi, anche le ricadute sulle misure finora prese, compreso lo smart working.

La circolare dell’amministrazione, inviata tra giovedì 24 e venerdì 25 settembre, stabilisce lunedì 28 settembre, ossia oggi, come data di inizio della prestazione lavorativa resa secondo le linee guida.

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pubblicato il 9 Settembre, 2020

LA PROGRAMMAZIONE DEL RIENTRO IN PRESENZA
DEL PERSONALE

 

Nell’incontro sindacale che si è tenuto l’ 8 settembre è stata affrontata la tematica relativa al progressivo rientro in sicurezza degli studenti, dei docenti, del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario e dell’utenza in genere al fine di assicurare la completa ripresa delle attività ordinarie dell’ateneo.

In attesa della definizione delle Linee guida, alle rappresentanze sindacali (OO.SS. e RSU) sono state illustrate sommariamente le misure di sicurezza più idonee che l’amministrazione intende adottare nel rispetto dei vari decreti, leggi e circolari emanati per fronteggiare l’emergenza sanitaria, anche in relazione al progressivo rientro in presenza del personale.
La delegazione sindacale si è impegnata, non appena riceverà il testo delle linee guida, a comunicare tempestivamente eventuali osservazioni.

Al termine della discussione e con una successiva nota scritta abbiamo segnalato la confusione che ha generato tra il personale dell’amministrazione centrale una richiesta inviata il giorno precedente dal Direttore Generale, tramite la dirigenza, volta a recepire una programmazione, a partire da questa settimana (cioè oggi per ieri) e per tutto il mese di settembre, per il rientro del personale presso gli uffici con un meccanismo organizzativo che avrebbe assicurato una presenza giornaliera del 50%, con una  turnazione fra tutti gli afferenti alla struttura di appartenenza. 

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