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Ieri sera è circolata la notizia: entro dicembre saranno erogati gli arretrati del rinnovo contrattuale dei lavoratori del compartone Istruzione e Ricerca.

Per stoppare, a nostro avviso, quello che si preannunciava come una stagione calda di contestazione al Governo, ecco la distribuzione del contentino.

Dobbiamo constatare, innanzitutto, che questo “anticipo” (che poi sarebbe un “posticipo” dato che il rinnovo del CCNL è ampiamente scaduto) verrà propagandato come un “venire incontro ai lavoratori“, dopo che è stato smantellato l’intero impianto salariale, calmierando gli adeguamenti stipendiali in base a un costo della vita non reale.

Aumenti miseri che non riescono a recuperare quanto si è perso dal blocco contrattuale imposto da Brunetta nel 2009, ma accompagnati dal pagamento degli arretrati entro Natale per ridurre l’insoddisfazione dei lavoratori e soprattutto salvare il consumismo natalizio agevolato dall’innalzamento del tetto al contante.

L’accordo politico fatto in tutta fretta ieri 10 novembre per rinnovare la parte salariale fissa non aggiunge risorse, se non per la Scuola, e si limita a distribuire quelle che erano già state indicate.

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pubblicato il 27 Ottobre, 2022

Se il buongiorno si vede dal mattino …

USB PI-Università condanna fermamente i gravi avvenimenti accaduti alla Sapienza ai danni degli studenti raccolti davanti la Facoltà di Scienze Politiche per esprimere il dissenso a un evento promosso da una organizzazione giovanile di destra.

Ritiene inaccettabile l’intervento violento della polizia che negli spazi universitari ha cercato di allontanare a forza di manganellate i partecipanti al presidio ed esprimiamo la nostra solidarietà alle studentesse e agli studenti coinvolti.      
Per oggi giovedì 27, gli studenti ed altre realtà presenti al presidio hanno indetto un’assemblea pubblica, alle ore 17:00 davanti la Facoltà di Scienze Politiche, per discutere dei fatti accaduti.

USB ritiene che questi avvenimenti non possano e non debbano essere archiviati come occasionali, ma vanno interpretati come un segnale pericoloso su cui va fatta massima chiarezza.

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pubblicato il 24 Ottobre, 2022

 

IL 26 OTTOBRE NO CARO VITA DAY   PER I DIPENDENTI PUBBLICI

 

Dopo le riuscite giornate di protesta del 3 ottobre  e del 12 ottobre contro il carovita, gli aumenti delle bollette e le speculazioni sull’energia, USB Pubblico Impiego lancia una campagna per i dipendenti pubblici.
La giornata di mobilitazione nazionale contro il carovita, in programma per mercoledì 26 ottobre, sarà l’occasione per presentare le 5 proposte salariali urgenti con cui si intende risollevare le condizioni economiche dei dipendenti pubblici in un periodo caratterizzato dal carovita galoppante.   
Una giornata di protesta che vede coinvolto in particolare il personale dell’Università, ulteriormente penalizzato per il livello retributivo più basso tra i pubblici dipendenti:

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Crolla l’Aula Magna all’Università di Cagliari. USB pretende più investimenti sull’edilizia universitaria per manutenzione e sicurezza degli spazi.

L’Università in frantumi. Questa è l’immagine che, una Cagliari insolitamente avvolta nella nebbia, consegna oggi al nostro Paese.

Ieri sera all’Università di Cagliari si è sfiorata la tragedia.

Occorrerà ora attendere le risultanze degli accertamenti tecnici per comprendere le cause del crollo. Tuttavia ci troviamo costretti, ancora una volta, a denunciare le drammatiche condizioni in cui versa il complesso dell’edilizia pubblica di questo Paese dopo decenni di tagli e di politiche di austerità portate avanti da tutti governi, tecnici e non, di destra come di sinistra. Edifici costruiti in larga misura con materiali di paccottiglia con cui i padroni si sono riempiti le tasche mentre si taglieggiava pesantemente il salario dei genitori di quegli stessi studenti e studentesse che oggi rischiano di vederseli crollare addosso da un momento all’altro.

Nella miseria generale, tanto materiale quanto immateriale, che va dilagando nel nostro Paese la condizione degli studenti e delle studentesse è afflitta da una sua propria specifica miserevole condizione: ridotti ad “utenti”, “consumatori” di contenuti didattici la cui rapidità di smaltimento è pari alla stessa velocità con cui si avvicendano le mode nel cosiddetto “capitalismo cognitivo”, sono la rappresentazione vivente di un modello di Università neoliberale, aziendalizzata, punto di approdo fallimentare della cosiddetta “società concorrenziale della conoscenza” con la sua insulsa retorica su merito ed eccellenza, che in definitiva si traduce in edifici fatiscenti e mediocre qualità dei servizi.

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