FIRMATO IL CONTRATTO INTEGRATIVO 2019
anche se non possiamo esultare ….
Dopo due incontri sindacali con la delegazione amministrativa, giovedì 28 novembre è stato definito l’accordo integrativo 2019 che, rispetto al 2018, prevede una tornata di progressioni orizzontali per tutto il personale avente diritto.
Il Contratto Nazionale di Lavoro (CCNL) vincola le progressioni orizzontali a procedure selettive, ossia per pochi sulla base di criteri meritocratici, per giustificare l’inconsistenza delle risorse che possono essere utilizzate nell’ambito del fondo del salario accessorio. Un fondo blindato a causa dei tagli e dei blocchi subiti nel corso degli anni e che, a malapena, copre gli altri istituti contrattuali.
Per consentire un passaggio economico a tutti gli aventi diritto (quasi 900 unità), l’Amministrazione ha proposto di finanziarlo con il prelievo di circa il 34% del fondo IMA, erogata mensilmente al personale, aggiungendo 300.000,00 € dal Fondo Comune di Ateneo.
L’operazione comporterà la stabilizzazione di una quota del salario accessorio con un incremento stipendiale individuale determinato dalle seguenti componenti:
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USB PI – UNIVERSITA’
CON I LAVORATORI DELLA RICERCA
CONTRO
L’IPOTESI GENERATA DALLA LEGGE DI BILANCIO IN DISCUSSIONE AL SENATO CHE RIDUCE LA CAPACITA’ ASSUNZIONALE DEGLI ENTI E NE LIMITA L’AUTONOMIA NELLA GESTIONE DEI FINANZIAMENTI E DEI PROGRAMMI DI RICERCA
E’ preoccupante che in manovra, con l’art. 28, si voglia affiancare ai Ministeri vigilanti un nuovo Organismo (l’Agenzia Nazionale della Ricerca) che tramite il controllo dei finanziamenti indirizzerà e imporrà le scelte strategiche sulle attività di ricerca delle Università e degli Enti di Ricerca pubblici.
E’ allarmante che al nuovo Organismo, contestualmente, sia demandata la gestione degli enti di ricerca privata, equiparando e sovrapponendo in tal modo il sistema di ricerca privato a quello pubblico.
Ci eravamo illusi?? Speravamo che il sistema ANVUR e i provvedimenti che hanno de-finanziato l’Università e promosso strumentalmente la competizione tra gli Atenei, a danno di quelli Umanistici e/o del Sud, fossero finalmente abbandonati dal nuovo Esecutivo. Ma dalla manovra, ancora una volta, emerge una scelta governativa volta a commissariare la ricerca pubblica per indirizzare e vincolare le attività strategiche delle università e degli enti di ricerca alle leggi di mercato, alle imposizioni della UE.
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Il confronto di martedì 15, che ha toccato tematiche relative a tutti i settori del comparto, ha visto USB sottolineare in premessa come le diversità tra i settori siano talmente macroscopiche da rendere ormai palese la disfunzionalità del comparto Istruzione e Ricerca e la necessità di scorporare la Scuola. Su questo tema, fondamentale, abbiamo registrato una convinta convergenza con il ministro che ci auguriamo si concretizzi al più presto in un intervento legislativo.
È poi toccato ai singoli settori entrare sulle questioni più specifiche.
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27 SETTEMBRE 2019 SCIOPERO GLOBALE PER IL CLIMA
L’Unione Sindacale di Base ha proclamato per il 27 settembre, giorno del Climate Strike, sciopero nazionale generale di tutte le categorie ed invita i propri iscritti e tutti i lavoratori e le lavoratrici alla mobilitazione.
“Lo stato di emergenza nel quale il Pianeta Terra è entrato da diversi anni, a causa del surriscaldamento dovuto al crescente inquinamento atmosferico, non ha spinto finora ad invertire la rotta né su scala globale né a livello nazionale; i frequenti richiami di tanta parte della comunità scientifica rimangono inascoltati e vengono spesso accusati di allarmismo e catastrofismo. Ma l’intensificarsi di sempre maggiori catastrofi, solo apparentemente naturali, sta lì a dimostrarci che stiamo correndo verso il baratro e che le ripercussioni del crescente riscaldamento del pianeta sono destinate ad essere devastanti”.
USB denuncia che il sistema del profitto a tutti i costi è il maggior responsabile della situazione.
“Purtroppo la Terra è stata colonizzata dal capitalismo ed il sistema economico resta rigorosamente ancorato ad una logica di sfruttamento della natura e di progressiva concentrazione delle ricchezze nelle mani di sempre meno persone. La corsa forsennata al profitto, che ha portato alla creazione di una smisurata massa di capitale finanziario che agisce ormai al di fuori di qualsiasi logica di crescita equilibrata, è la causa fondamentale di una produzione inquinante ed incurante della salvaguardia degli equilibri del nostro ecosistema”.
Il terzo sciopero globale rappresenta, per l’Usb, non solo una chiamata ad agire, dal momento che lo sciopero globale è solo un inizio. La vera pressione deve essere esercitata a favore “delle politiche ambientali e, contemporaneamente, di lotta alle disuguaglianze sociali, che vanno agite tutti i giorni”.
Link al comunicato integrale di USB: : COMUNICATO USB
Allegato: ♦ Adesione sciopero generale del 27.09.2019 (1)