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Pensioni, sanità, diritti, settori strategici:
è ora di tornare al pubblico! 

Il 20 ottobre manifestazione nazionale

 

Nazionalizzare significa proprio questo, riportare nell’ambito del settore pubblico funzioni essenziali che sono garanzia per la vita dei cittadini.

Per anni ci hanno riempito la testa con lo slogan “privato è più efficiente”. Una campagna finalizzata alla dismissione di asset fondamentali per il Paese come le telecomunicazioni, i trasporti, la sanità, l’istruzione, la previdenza…, dalla quale è conseguita in maniera quasi fisiologica la campagna di criminalizzazione contro i cosiddetti fannulloni del pubblico impiego funzionale all’attacco alle condizioni materiali e ai diritti dei lavoratori pubblici.

Oggi emerge drammaticamente una realtà diversa da come ce l’avevano dipinta. Non solo la privatizzazione dei servizi non è garanzia di efficienza, ma, al contrario, diventa nei casi più eclatanti un fattore di rischio. Il crollo del Ponte Morandi ne è una drammatica evidenza.
D’altronde non potrebbe essere altrimenti: se la priorità è il profitto tutto il resto viene dopo, anche la salute e la sicurezza dei cittadini. Il profitto passa per meno diritti e meno salario ai lavoratori, per tagli alle spese sui materiali e sulle manutenzioni.

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pubblicato il 22 Giugno, 2018

 

LA  DITTATURA DELLA MAGGIORANZA

 

USB PI ha partecipato alla contrattazione per il comparto Istruzione e Ricerca perché previsto dall’accordo quadro sottoscritto tra ARAN e Sindacati nel luglio del 2016.
Oggi le stesse CGIL, CISL, UIL nazionali si sono poi disturbate per invitare le Università ad essere rigorose nel far rispettare le “regole”, diffidando i Rettori a far partecipare la USB e le OO.SS. non firmatarie, anche in veste di semplici “uditori”, negando pertanto alle Università l’autonomia e l’esercizio della democrazia.

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pubblicato il 14 Giugno, 2018

I lavoratori pubblici saranno in piazza,
è anche la nostra manifestazione!

 

La manifestazione del 16 giugno indetta dalla Federazione del sociale dell’Unione Sindacale di Base è anche la nostra manifestazione. Perché i lavoratori pubblici sono parte del blocco sociale vittima delle trasformazioni che stanno trasformando il nostro nel Paese delle disuguaglianze.

E’ la nostra manifestazione perché Soumaila Sacko è uno di noi e il cambiamento non si fa alimentando odio e razzismo, ma rivendicando diritti, lavoro, welfare e solidarietà sociale.

E’ la nostra manifestazione perché mette al centro del dibattito politico una piattaforma sociale sulla quale da anni l’USB Pubblico Impiego sta chiamando i lavoratori alla mobilitazione.

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DALL’UNIVERSITA’  DI BOLOGNA:

“Sono passati pochi giorni dalla morte di Soumaila Sacko nella tragica giornata di domenica.

Oggi, come rappresentanti di USB in Ateneo, vogliamo condividere con voi tutti il suo ricordo. Perché crediamo che la sua morte riguardi tutti noi e che tutti possano trarne uno spunto di riflessione personale.

Ma chi era Soumaila? Soumaila era un giovane migrante di 29 venuto dal Mali. Era un bracciante agricolo e viveva in una baraccopoli in Calabria nella Piana di Gioia Tauro, zona già tristemente famosa per i fatti di Rosarno e per la schiavitù dei braccianti agricoli, dietro la quale si cela la ‘ndrangheta e gli interessi di caporali ed imprenditori agricoli.

Soumaila era anche un’attivista sindacale di USB, che lottava per difendere i diritti di quei lavoratori che condividevano con lui quella stessa sorte, quelle stesse condizioni di vita e di lavoro.

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